Provenienza: Gavardo (attuale sede del Civico Museo Archeologico della Valle Sabbia)
Si legge: [Io]vi O(ptimo) M(aximo)
Claudia(nus)
[---]us M[(arci).f[(ilius)]
[l(ocus) d(atus)] d(ecreto) d(ecurionum)
Traduzione: A Giove Ottimo Massimo, Claudiano [---]us figlio di Marco (dedicò/ dedicarono). Luogo dato per decreto dei decurioni.
Frammento di titolo votivo che Claudiano dedica a Giove Ottimo Massimo. Il terreno in cui era stato costruito il monumento in onore del dio era stato concesso al dedicante dal senato locale come riferisce la formula dell’ultima riga (l D D D ). [---]us potrebbe essere la parte finale di un nome di cui resterebbe il patronimico ( fiflio di Marco). Potrebbero esserci quindi due i dedicanti e di uno di loro conosciamo almeno il cognome Claudianus che ritroviamo inciso anche in un’iscrizione reimpiegata nella parrocchiale di San Felice del Benaco. Giove, padre di tutti gli dei, era all’apice del pantheon romano e qui è accompagnato dai due epiteti più diffusi: ottimo e massimo. Sono molte in tutta l’area bresciana le epigrafi dedicate a Giove e precisamente in Valle Sabbia se ne sono trovate a Sabbio Chiese, Nozza e Odolo.
Datazione: I secolo d.C.
Cariassi, e per i figli Secundo e Severa…
Cippo funerario mancante della parte superiore e tagliato alla base. Severo era un seviro augustale, probabilmente era di condizione libera e aveva ottenuto la cittadinanza romana da indigeno assieme al padre; ciò spiegherebbe l’assenza del patronimico e un cognome di chiara origine latina. La moglie invece possiede il nome e il patronimico di origine indigena. I figli della coppia hanno nomi chiaramente romani ed è probabile che il padre abbia trasmesso ai due la cittadinanza romana
Datazione: prima metà I secolo d.C.